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martedì 3 maggio 2011

C'è un turco, una greca ed un'italiana...


Ce l'ha un marito?” mi chiede di punto in bianco il diciassettenne Lucky.
Io mi giro a destra, a sinistra ma non vedo nessuno. Quindi ce l'ha proprio con me. La sua domanda suona come il verso di un'oca, e vi assicuro che l'eco c'era. Non è colpa sua, è l'indonesiano che suona proprio così, ormai ci sto facendo l'orecchio e inizio a capirli.. quando parlano turco ovviamente.
Mi faccio comunque ripetere la domanda. Io rispondo che sono ancora giovane, non per forza si deve pensare che io sia sposata. Un altro papero mi sostiene – è troppo presto!- dice Ogky. Grazie. Piuttosto, ma che nomi hanno questi brutti anatroccoli?
Nello scorso post ho gridato sole ed ora, guardando dalla mia finestra vedo solo grigio. La caldaia ogni tanto mi fa saltare sulla sedia, ormai mi immagino di avere lunghe e profonde conversazioni con lei, in fondo siamo compagne di stanza.
D'altro canto a casa c'è una atmosfera calorosa. Mi sembra davvero di vivere con un fratello ed una sorella.

Quindi, facendo il punto della situazione...
Il sillogismo va da sé.

Ecco come sono andate le cose. 

Angeliki mi ha portato pure il maiale. Nessun doppio senso. A volte non si realizza quanto ci possano mancare certe cose fino a quando non le si possono avere. Questo è un po' il caso del maiale a Istanbul. Quasi mi commuovo mentre lo azzanniamo con le mani untissime. Potere ci guarda perplesso. Poi ripensandoci, gli siamo piaciute così, senza troppi fronzoli a sbranare come cavernicole. Finito il lauto pasto, non so come, ci siamo agitati e siamo finiti per ridere tutta la sera. Credo sia l'energia di Angeliki che sia davvero contagiosa.

Un turco, una greca ed un'italiana. Sembra quasi l'inizio di una barzelletta. Forse lo è davvero.