Ebbene si, sono tornata nella mia propria casa.
Sono sei mesi che sono tornata.
Ho ammirato le vie del centro, sono tornata agli Uffizi e sono andata a visitare gli appartamenti reali a Palazzo Pitti la sera, quando è gratis.
Questo è lo stesso tempo che ho passato con Potere, Ombra e Angeliki, solo che eravamo a Santa Sofia a Taksim e sul Borforo. Loro sono rimasti lì ed io sono qui. Altri però mi hanno raggiunto qui. In realtà non hanno raggiunto proprio me, non vorrei passar da egoista per carità, però in qualche modo i piccoli maliani si sono trovati sulla mia strada.
Ed io sulla loro.
Martedì scorso arrivo a scuola e do ai miei bimbi tre piccoli pezzi di carta ciascuno. Chiedo loro di scrivere tre problemi. Al momento di scoprire il contenuto di questi piccoli foglietti, riempiti di cancellature e correzioni, Messi ride. Lo guardo, con i suoi mini rasta e la maglietta del Napoli. Ha lasciato 2 gemelli in Mali e quando ne parla ha sempre un luccichio nello sguardo. Ha 22 anni. A volte sembra che lui sia altrove. Serve richiamarlo più volte per avere la sua attenzione.
Prende in mano uno dei suoi 'problemi' e me lo porge.
Lo guardo, ancora, e lui mi mostra tutti i suoi denti bianchi. "E' un grande problema, io panso siempre, non ho tempo per il resto" - dice lui.
Eppure non vedo dove effettivamente sia il problema di pensare continuamente. Dovrebbe essere un vantaggio anzi.
Oggi invece Messi mi dice che saluta le ragazze italiane da lontano. Baba ride. Anche gli altri si uniscono. "Ha paura" - si sente tra i banchi. Continuando a riflettere non so effettivamente cosa pensare. Messi si accorge della mia perplessità.
"I ragazzi italiani sono pazzi eh! Se io do bacio a ragazza poi lui puuuuum, pistola eh!"
Nel frattempo l'unica vera bimba, solo per età purtroppo, disegna e scrive parole italiane a caso. Mi regala disegni col mio nome e il suo: Marianna - Mahjabin. Poco dopo arriva il padre, che sarebbe dovuto essere a scuola anche lui ma ha sempre qualcosa di più importante da fare che imparare l'italiano. La noveenne indianina lascia i fogli sul tavolo: uno è cosparso di solo due lettere a formare solo un nome...ba-ba, ba-ba, ba-ba (1)... Un dolcissimo amore platonico verso il suo grande e grosso compagno di giochi.
Alla fine della lezione anch'io ricevo il mio pizzetto, da parte di Cantante e dice più o meno così:
Muoi ausi ge t'aimer.
Mentre cerco di interpretare le sue zampe di gallina, spremendomi le meningi, do ragione a Messi. Anche perchè non si riesce mai a pensare a tutto. Come quando un altro dei bimbi maliani, facendo qualche esercizio di lettura legge lavagna la-va-gi-na....
Questo è quello che si dice un errore intelligente, in fondo nessuno gli aveva insegnato il suono "gn", cosa che ho appreso a mie spese...
"Mio problema io panso siempre" ma non è mai abbastanza.
Bravo Messi. 10+.
1. E pensare che in molte lingue Baba vuol dire papà!